L’Osservatorio sulla giurisprudenza in materia di protezione internazionale è curato dalle studentesse e dagli studenti della Clinica legale dei Diritti, dell’Immigrazione e della Cittadinanza del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi Roma Tre.
Trib. Roma, sez. XVIII, del 2 ottobre 2019, giudice Colla, R.G. 49541/2019
Ricorso d’urgenza – domanda reiterata – persecuzioni di genere
Il Tribunale di Roma ha accolto il ricorso d’urgenza presentato ai sensi dell’art. 700 c. p.c., da parte di una donna nigeriana in stato di trattenimento presso il CPR di Ponte Galeria, contro il provvedimento d’inammissibilità della domanda di asilo reiterata, sostenuta dal nuovo elemento della certificazione medica attestante sottoposizione a MGF, emesso dalla Questura di Palermo, ai sensi del nuovo art. art. 29 bis del d.lgs. n. 25/2008. Il Tribunale ha inoltre affermato che sussiste un’assenza di discrezionalità in capo alla Questura in merito alla valutazione della domanda asilo, che è affidata, anche nelle ipotesi di inammissibilità, alla competenza esclusiva della commissione territoriale e ha perciò dichiarato illegittimo il trattenimento disposto nei confronti della ricorrente, in quanto non convalidato dal Tribunale ordinario in base all’art. 6 del d. lgs. 142/2015.
Trib. Roma, sez. XVIII, del 27 settembre 2019, rel. Albano, R.G. 70459/2018
Status di rifugiata – mutilazioni genitali femminili (MGF) – tratta di essere umani a scopo di sfruttamento sessuale – persecuzioni di genere – Nigeria
Il Tribunale di Roma ha riconosciuto lo status di rifugiata a una donna nigeriana sottoposta a infibulazione e vittima di tratta. Tale pratica è da considerarsi una forma di MGF gravemente lesiva della integrità fisica e della salute, considerati gli enormi danni, fisici e morali, alla stessa correlati. Le pratiche di MGF, ampiamente diffuse in Nigeria, costituiscono atti di persecuzione per motivi di appartenenza ad un determinato gruppo sociale e, se accertata la loro specifica riferibilità alla persona della richiedente, costituiscono il presupposto per il riconoscimento dello status di rifugiata. Nello stesso senso si deve considerare anche la tratta delle donne a scopo di sfruttamento sessuale, che costituisce atto di persecuzione per motivi di appartenenza ad un determinato gruppo sociale.
Trib. Roma, sez. civile XVIII, del 18 settembre 2019, Giudice Sangiovanni, R.G. 52399/2019 e R.G. 52401/2019
Ricorso d’urgenza ex art. 700 c.p.c. – rilascio del permesso di soggiorno – residenza virtuale e residenza effettiva
Il Tribunale di Roma ha accolto due ricorsi d’urgenza ex 700 c.p.c., riconoscendo l’illegittimità della prassi della Questura di non accettare le domande di rinnovo del permesso di soggiorno per titolari dello status di rifugiato, in assenza di una residenza effettiva, e ha ordinato di procedere al rinnovo del permesso di soggiorno sulla base della mera “residenza virtuale”. Il Tribunale ha affermato che la competenza per l’eventuale revoca e cessazione dello status di rifugiato spetta esclusivamente alla Commissione Nazionale per il Diritto di Asilo e che, pertanto, la Questura non possiede alcun potere discrezionale in materia, inoltre la normativa vigente non prevede l’iscrizione anagrafica quale requisito necessario ai fini del rilascio e/o rinnovo del permesso di soggiorno.
Trib. Roma, sez. XVIII, del 5 settembre 2019, rel. Albano, R.G. 64831/2018 e Trib. Roma, sez. XVIII, del 27 settembre 2019, rel. Albano, R.G. 69480/2018
Status di rifugiato – condanna alle spese per lite temeraria – tratta a scopo di sfruttamento sessuale – persecuzioni di genere – mutilazioni genitali femminili (MGF) – Nigeria
In due casi il Tribunale di Roma ha riconosciuto lo status di rifugiato a due donne nigeriane vittime di tratta e di MGF, in quanto tali fenomeni sono riconducibili alle persecuzioni personali per motivi di genere. Inoltre, in entrambi i casi il Tribunale ha ritenuto che la commissione territoriale abbia resistito con colpa grave, e l’ha condannata per “lite temeraria” ai sensi dell’art. 96 c.p.c. al pagamento di 600 Euro in favore delle ricorrenti. La commissione si era costituita in giudizio chiedendo il rigetto del ricorso, nonostante questo apparisse manifestamente fondato, dato che le ricorrenti avevano depositato contestualmente certificato medico attestante la sottoposizione a una forma di MGF.
Trib. Roma, sez. civile XVIII, del 14 agosto 2019, giudice Erasmo, R.G. 57192/2017
Riconoscimento della protezione umanitaria – persecuzioni di intensità ridotta – culti religiosi – Cina
Il Tribunale di Roma ha riconosciuto la protezione umanitaria a un richiedente cinese di religione cristiana, ritenendo che le modalità di repressione attuate dalle autorità locali avverso le forme di proselitismo di religioni diverse da quelle approvate, non si sostanziano in trattamenti inumani e degradanti quali condanna a morte, tortura e minaccia alla vita in caso di violenza indiscriminata. Tali modalità sono considerate “persecuzioni di intensità ridotta”, pur comportando una situazione di vulnerabilità e la concreta possibilità di violazioni dei diritti fondamentali “anche solo in relazione alle scelte di vita quotidiana”, in caso di rientro in patria.
Trib. Roma, sez. XVIII, del 31 luglio 2019, rel. Ciavattone, R.G. 82608/2018
Riconoscimento della protezione umanitaria – trattamenti inumani e degradanti subiti in Libia – condizione di vulnerabilità
Il Tribunale di Roma ha riconosciuto il diritto di un richiedente nigeriano al permesso di soggiorno per motivi umanitari in quanto le torture e i trattamenti inumani e degradanti subiti in Libia, durante il percorso migratorio, lo rendono un soggetto in condizione di particolare vulnerabilità, incompatibile con il rimpatrio. Il Tribunale non ha riconosciuto la protezione internazionale, data la natura privatistica dell’agente persecutore, da identificarsi nell’ambito della comunità di appartenenza, e in quanto il ricorrente non ha fornito elementi plausibili a supporto dell’impossibilità di ottenere protezione da parte delle Autorità statali.
Trib. Roma, sez. XVIII, del 10 luglio 2019, rel. Pratesi, R.G. 54578/2018
Status di rifugiata – tratta a scopo di sfruttamento sessuale – persecuzioni di genere – mutilazioni genitali femminili (MGF) – Nigeria
Il Tribunale di Roma ha riconosciuto lo status di rifugiata a una donna nigeriana vittima di tratta a scopo di sfruttamento sessuale e sottoposta a MGF, in quanto entrambi i fenomeni sono riconducibili alle persecuzioni personali per motivi di genere, ed è probabile che la ricorrente sia sottoposta a simili persecuzioni in caso di rientro nel proprio paese.
Trib. Roma, sez. XVIII, del 17 giugno 2019, giudice Mansi, R.G. 37692/2016
Riconoscimento della protezione sussidiaria – danno grave – tratta a scopo di sfruttamento sessuale – condizione femminile in Nigeria
Il Tribunale di Roma ha riconosciuto la protezione sussidiaria a una donna nigeriana, riconosciuta come vittima di tratta, per il rischio di trattamenti inumani e degradanti nel paese di origine, a causa di un retaggio culturale che vede la donna relegata a una condizione di inferiorità, e di conseguenza, costretta a subire soprusi e sfruttamenti ignobili.
Trib. Roma, sez. XVIII, del 31 maggio 2019, rel. Albano, R.G. 55251/2018
Riconoscimento della protezione sussidiaria – danno grave – conflitto locale – violenza indiscriminata e rischio di trattamenti inumani e degradanti – Mali
Il Tribunale di Roma ha riconosciuto la protezione sussidiaria a un cittadino maliano stante la situazione di particolare gravità in Mali, definibile come un conflitto locale, in quanto caratterizzata da persistenza, stabilità e livelli significativi di diffusione, sfuggendo al controllo degli apparati statali. La situazione in Mali è caratterizzata da un contesto di violenza indiscriminata, in cui sussiste il rischio di comportamenti inumani e degradanti che possano costituire un danno grave per il ricorrente in caso di rientro nel paese di origine e nella zona specifica di provenienza.
Trib. Roma, sez. XVIII, del 8 maggio 2019, rel. Di Tullio, R.G. 3314/2018
Status di rifugiata – mutilazioni genitali femminili (MGF) – persecuzioni di genere – Nigeria
Il Tribunale di Roma ha riconosciuto lo status di rifugiata a una donna nigeriana sottoposta a MGF, e in particolare a clitoridectomia, in considerazione della gravità di tale pratica – fortemente diffusa in Nigeria – foriera di una limitazione funzionale permanente ed irreversibile, e costituente atti di persecuzione per motivi di appartenenza ad un determinato gruppo sociale.
Trib. Roma, sez. XVIII, del 5 febbraio 2019, rel. Erasmo, R.G. 1702/2018
Riconoscimento della protezione sussidiaria– conflitto locale – violenza indiscriminata e rischio di trattamenti inumani e degradanti – Mali
Il Tribunale di Roma ha riconosciuto la protezione sussidiaria a un cittadino maliano in considerazione della grave situazione del Mali, dove è possibile configurare un contesto di conflitto locale, caratterizzato da persistenza e stabilità, da livelli significativi di diffusione, e fuori dal controllo degli apparati statali. Per tali ragioni il ricorrente potrebbe essere esposto, in caso di rimpatrio, a comportamenti gravemente degradanti.
Trib. Roma, sez. civile XVIII, del 4 gennaio 2019, rel. Colla, R.G. 31243/2018
Riconoscimento della protezione sussidiaria – danno grave – condizione femminile – profili di vulnerabilità – Nigeria
Il Tribunale di Roma ha riconosciuto la protezione sussidiaria a una giovane donna nigeriana, in considerazione della particolare situazione di fragilità – giovanissima età, condizione di madre, aver già subito episodi di violenza – e del conseguente pericolo cui la stessa sarebbe esposta, in caso di rientro in Nigeria; dove le donne vivono una condizione di particolare debolezza e fragilità, che le rende facili vittime di tratta o di altre forme di violenze di genere lesive della dignità.
Trib. Roma, sez. civile XVIII, del 28 dicembre 2018, giudice Mansi, R.G. 59169/2016
Riconoscimento della protezione sussidiaria – danno grave – persecuzioni per motivi religiosi – Cina
Il Tribunale di Roma ha riconosciuto la protezione sussidiaria a una donna di fede cristiana, proveniente dalla Cina, in quanto sussistono fondati motivi, corroborati da diverse fonti internazionali, per ritenere che la ricorrente correrebbe un rischio effettivo di subire un grave danno – arresto o altra forma di detenzione personale – in caso di rientro nel paese d’origine, in connessione al suo credo religioso.
Trib. Roma, sez. civile XVIII, del 23 maggio 2018, rel. Albano R.G. 80041/2017
Riconoscimento status di rifugiata – credibilità – culti religiosi – mutilazioni genitali femminili – profilo delle potenziali vittime di tratta – appartenenza ad un determinato gruppo sociale quale può dirsi il genere femminile – mancanza di protezione dal Paese di origine
Il Tribunale di Roma ha riconosciuto lo status di rifugiata ad una donna proveniente dalla Nigeria, perché vittima di persecuzione in quanto appartenente ad un determinato gruppo sociale, quale può dirsi il genere femminile, rischiando di essere sottoposta alla pratica delle mutilazioni genitali femminili, oltre che al rischio specifico derivante dall’esteso fenomeno della tratta di esseri umani a fini sessuali nell’area di provenienza, diffusamente eseguita nel territorio stante il clima di impunità ivi regnante.
Trib. Roma, sez. civ. XVIII, del 22 maggio 2018, rel. Ciavattone R.G. 65535/2017
Riconoscimento status di rifugiata – profilo delle potenziali vittime di tratta – appartenenza ad un determinato gruppo sociale quale può dirsi il genere femminile – mancanza di protezione
Il Tribunale di Roma ha riconosciuto lo status di rifugiata ad una donna proveniente dalla Nigeria, in quanto sottoposta ad un rischio specifico, derivante dall’esteso fenomeno della tratta di esseri umani a fini sessuali, di subire atti di persecuzione per motivi di appartenenza ad un determinato gruppo sociale quale è il genere femminile.
Trib. Roma, sez. civ. XVIII, del 11 maggio 2018, rel. Rosetti R.G. 57786/2017
Riconoscimento protezione sussidiaria – danno grave – profilo della potenziale vittima di tratta – appartenenza ad un determinato gruppo sociale quale può dirsi il genere femminile
Il Tribunale di Roma ha riconosciuto la protezione sussidiaria ad una donna proveniente dalla Nigeria, in quanto la complessiva fragilità della ricorrente rende verosimile il pericolo, in caso di suo rientro in patria, di cadere vittima di tratta, di abusi o maltrattamenti, atteso il particolare sviluppo della prostituzione nel suo paese di origine e tenuto conto, comunque, della condizione femminile nel paese di provenienza, notoriamente priva della necessaria tutela per la specificità di genere e dei conseguenti trattamenti degradanti la dignità della sua persona.
Trib. Roma, sez. civ. XVIII, del 9 maggio 2018, rel. Pratesi R.G. 65197/2017
Riconoscimento protezione sussidiaria – danno grave – orientamento sessuale – vittima di violenza domestica e stupro – profilo delle potenziali vittime di tratta – mancanza di protezione dal Paese di origine
Il Tribunale di Roma ha riconosciuto la protezione sussidiaria ad una donna proveniente dalla Nigeria, in quanto è concreto il pericolo, in caso di rientro in patria, di cadere vittima di tratta, di abusi o maltrattamenti, attesa la condizione femminile nel paese di origine, notoriamente priva della necessaria tutela per le specificità di genere e dei conseguenti trattamenti degradanti la dignità della sua persona; ritenendo, invece, non coerente il racconto della ricorrente in merito al percorso personale di scoperta della sua omosessualità.
Trib. Roma, sez. civ. XVIII, del 7 maggio 2018, rel. Ciavattone R.G. 70788/2017
Riconoscimento protezione sussidiaria – danno grave – rischio di essere una potenziale vittima di tratta.
Il Tribunale di Roma ha riconosciuto la protezione sussidiaria ad una donna proveniente dalla Nigeria, in considerazione del fatto che la sua condizione di fragilità rende più che verosimile il pericolo, in caso di rientro in patria, di cadere vittima di abusi o maltrattamenti, attesa la condizione femminile del paese di provenienza, notoriamente priva della necessaria tutela per le specificità di genere, e dei conseguenti trattamenti degradanti la dignità della persona.
Trib. Roma, sez. civ. XVIII, del 4 maggio 2018, rel. Salvio R.G. 57662/2017
Riconoscimento protezione sussidiaria – potenziale vittima di tratta – rischio effettivo di subire un danno grave quale tortura o altra forma di trattamento inumano e degradante – assenza di tutele nel paese d’origine per la specificità di genere
Il Tribunale di Roma ha riconosciuto la protezione sussidiaria a una giovane donna Nigeriana, vittima di tratta, costretta in stato di assoggettamento, rispetto alla quale sussistono fondati motivi di ritenere che qualora facesse ritorno nel paese di origine correrebbe un rischio effettivo di subire un danno grave, nel caso di specie rappresentato da tortura o altra forma di trattamento inumano o degradante, tenuto conto della condizione femminile nel paese di provenienza, notoriamente priva della necessaria tutela per la specificità di genere e dei conseguenti trattamenti degradanti la dignità della persona.
Trib. Roma, sez. civ. XVIII, del 3 maggio 2018, rel. Albano R.G. 69666/2017
Riconoscimento status di rifugiata – credibilità – mutilazioni genitali- mancanza di protezione contro la persecuzione – profilo delle potenziali vittime di tratta – appartenenza ad un determinato gruppo sociale quale può definirsi il genere femminile.
Il Tribunale di Roma ha riconosciuto lo status di rifugiata a una donna proveniente dalla Nigeria, vittima di persecuzione in quanto appartenente ad un determinato gruppo sociale, quale può definirsi il genere femminile, sottoposta alla pratica delle mutilazioni genitali femminili, oltre che al rischio specifico derivante dall’esteso fenomeno della tratta di esseri umani a fini sessuali nell’area di provenienza, diffusamente eseguita nel territorio stante il clima di impunità ivi regnante.
Trib. Roma, sez. civ. XVIII, del 3 maggio 2018, rel. Albano R.G 83140/2017
Riconoscimento status di rifugiata – credibilità – vittima di tratta – appartenenza ad un determinato gruppo sociale quale può definirsi il genere femminile – vittima di violenza domestica – mancanza di protezione contro la persecuzione
Il tribunale di Roma ha riconosciuto lo status di rifugiata a una donna proveniente dalla Nigeria, vittima di tratta in quanto appartenente ad un determinato gruppo sociale quale può definirsi il genere femminile, vittima altresì di violenza domestica, in condizioni di elevata vulnerabilità per l’appartenenza ad un gruppo sociale svantaggiato dal livello di istruzione, dall’assenza di un sostegno familiare e dalla giovane età. Elementi, questi, che maggiormente contribuiscono alla tratta di esseri umani a fini sessuali nell’area di provenienza, stante l’inidoneità del quadro normativo e istituzionale a prevedere forme di tutela adeguate e a contenere tale fenomeno e i rischi ad esso connessi.
Trib. Roma, sez. civ. XVIII, del 30 marzo 2018, rel. De Luca R.G. 1681/2016
Riconoscimento protezione sussidiaria – danno grave – rischio di essere una potenziale vittima di tratta
Il Tribunale di Roma ha riconosciuto la protezione sussidiaria ad una donna proveniente dalla Nigeria, in quanto, in relazione all’esteso fenomeno della tratta di esseri umani a fini sessuali nel paese di origine, è stato concretamente provato il rischio per l’incolumità personale in cui incorrerebbe in ragione dell’appartenenza di genere, della giovane età, dell’assenza di familiari e della scarsa scolarizzazione.